La benzina è arrivata a 2 Euro al litro, il caro benzina torna a farsi sentire e i cittadini sono stanchi dei rincari. Perché nessuno fa niente?
Era previsto ed è arrivato più che puntuale. Il caro benzina ha fatto salire i prezzi tanto da superare i 2 euro al litro. Costi insostenibili per i cittadini, che erano però attesi e annunciati da tempo.
Caro benzina preannunciato
Non sorprende affatto questo notevole aumento dei prezzi della benzina, che in alcuni casi hanno superato i 0,30 Euro al litro, in quanto era stato da tempo annunciato.
Ad oggi si stima che, prendendo in considerazione tutto il paese, il prezzo medio della benzina sia di circa 1,99 Euro al litro se si considera un rifornimento fai da te. Ovviamente è una corsa al rifornimento, con gli automobilisti che cercano il distributore meno caro per poter fare il pieno sperando che la situazione non si protragga per troppo tempo. In realtà, la situazione sembra destinata a peggiorare ancora e ulteriori aumenti sarebbero in arrivo.
A dichiararlo è stato Davide Tabarelli, il presidente di Nomisma Energia. Durante un’intervista a Sky TG 24 aveva avvisato di un imminente rincaro dei prezzi del carburante e il suo suggerimento era stato proprio quello di fare il pieno ai propri mezzi.
Le scorte sarebbero basse e i costi più alti dunque, complice anche il costo dei trasporti che si aggiunge a quello del petrolio. Ma qual è il motivo esatto per cui i prezzi di benzina e diesel continuano a salire?
I continui aumenti di prezzo della benzina
Viene più che spontaneo domandarsi perché i prezzi alla pompa continuino a crescere, specialmente se non si conoscono motivi eclatanti che possano portare aumenti motivati.
In realtà ci sarebbe ben più di una motivazione per i recenti rincari. In primo luogo bisogna tener conto ovviamente dell’andamento del prezzo del petrolio sul mercato globale. La Russia è insieme agli Stati Uniti e all’Arabia Saudita uno dei maggiori esportatori di petrolio, e il contesto politico in cui ci si trova non è certamente favorevole.
Altra motivazione dell’aumento dei prezzi è la scarsità della materia prima. I paesi dell’Opec+ hanno deciso di ridurre la produzione di petrolio per contrastare l’inquinamento, abbassando notevolmente le soglie di produzione. Ciò genera ovviamente una risposta non in grado di soddisfare la domanda e di conseguenza la scarsità della materia prima. Proprio quest’ultima opzione, che ha già stabilito le soglie massime per il 2024, è quella che fa meno sperare, in quanto è difficile che con una minore offerta si possa tornare a prezzi più bassi.