Una svista che si paga cara: multa e 4 punti in meno sulla patente se non fai attenzione a metterlo in mostra al parcheggio.
Ha dell’incredibile la vicenda di Marina, una donna disabile in possesso di regolare pass, che ha ricevuto una multa per aver parcheggiato nello spazio a lei riservato, e il motivo è ancora più sconcertante.
La vicenda assurda
Lo spiacevole episodio è avvenuto a Jesolo il 25 settembre scorso, e ha visto una donna munita di regolare pass per disabili, ricevere una multa di ben 183,35 euro più la decurtazione di 4 punti dalla patente per aver parcheggiato in un posto riservato ai disabili. La storia non ha nulla a che fare con la validità del pass, che è stato rilasciato dal Comune di Treviso ed è valido su tutto il territorio europeo, ma ad una semplice svista.
Nello specifico, il pass è scivolato per sbaglio tra il vetro e il cruscotto e non era perfettamente visibile dall’esterno, per cui agli occhi degli agenti quel veicolo non doveva trovarsi dov’era. Se già questo non fosse abbastanza assurdo, c’è da aggiungere che i Comuni del Veneto fanno parte di ZTL Network, un sistema che permette ai possessori regolari di pass per disabili di entrare in tutte le aree ZTL di tutti i Comuni, e consente ai Comuni di verificare se i proprietari dei veicoli possiedono o meno il pass disabili.
Ovviamente dopo aver fatto le dovute verifiche, è risultato che Marina fosse effettivamente in possesso di pass regolare, e che lo stesso si trovasse anche in auto e che era semplicemente scivolato.
Stando alle parole della donna, non solo i vigili le hanno elevato la contravvenzione, ma hanno anche specificato che l’auto non è stata rimossa solamente perchè non era disponibile un carro attrezzi in quel momento, “altrimenti non avrebbero esitato a lasciare un disabile senza l’auto, a chilometri da casa”.
Cosa è successo dopo
Vista la multa, Marina ha cercato subito di ottenere un autoannullamento, che il Comune può accordare, e ha chiesto ai vigili del Comando di Mestre come procedere. Seguendo le loro indicazioni, ha inviato una PEC ad entrambi i Comandi (sia di Jesolo, dove è avvenuto il fatto, che di Venezia, il Comune riportato sulla contravvenzione), senza però ricevere alcuna risposta.
A distanza di più di 10 giorni, la situazione rimane invariata, anzi peggiora: dopo essere riuscita a parlare con il Comune di Jesolo, la donna si è trovata davanti a un muro e le è stato detto in modo sgarbato e irrisorio di tentare un ricorso, ma che tanto non lo avrebbe ottenuto, perchè “il Comune di Jesolo ritiene corretto che il disabile il cui tagliando non sia perfettamente visibile, anche per caso fortuito, venga punito con la stessa sanzione che viene comminata a chi – perfettamente sano – parcheggia negli spazi riservati ai disabili”.
Che dire se non che la macchina burocratica si è ingolfata in modo davvero ridicolo e che storie come quella di Marina lasciano un amaro in bocca davvero sgradevole?!