Tra le conseguenze dell’attuale conflitto, si discute anche della prospettiva di una grave impennata dei prezzi e la formazione di un governo tecnico e di unità nazionale.
La crescente preoccupazione tra i membri della maggioranza riguarda l’escalation in corso in Medio Oriente. La guerra in corso in Israele, insieme alla risposta decisa di Benjamin Netanyahu contro la Striscia di Gaza, potrebbe portare a un aumento improvviso dei costi del petrolio, con conseguente inflazione.
Possibile aumento della Benzina
Questo rischio di aumento dei prezzi della benzina potrebbe anche comportare un aumento dei tassi di interesse, in un momento in cui sembrava che la Banca Centrale Europea stesse allentando la politica monetaria. Tutto ciò potrebbe innescare una possibile recessione nell’area europea, con impatti sull’economia italiana.
Secondo fonti affidabili all’interno della maggioranza, la situazione attuale è considerata molto grave. C’è il timore che, se il conflitto si prolungasse e coinvolgesse altri paesi del Medio Oriente, i prezzi della benzina potrebbero raggiungere i 3 euro al litro. Oltre alle crescenti misure di sicurezza per proteggere obiettivi legati a Israele e alla cultura ebraica, l’aspetto economico sta causando serie preoccupazioni all’interno del governo, come riferito in un articolo di Affaritaliani.it pubblicato di recente.
Si stanno valutando vari scenari, tra cui la possibilità di una forte recessione economica con alta inflazione, nota come stagflazione. Si sta anche esaminando la possibilità di formare un governo tecnico o di unità nazionale in caso di emergenza. Queste riflessioni mettono in evidenza l’ampio impatto che la situazione in Medio Oriente potrebbe avere non solo sulla sicurezza, ma anche sul fronte economico e politico.
Massimiliano Schena, direttore degli investimenti di Symphonia, ha commentato: “Come in ogni atto di guerra, la principale preoccupazione sono i civili coinvolti. Questo conflitto rischia di essere prolungato e coinvolgere altre potenze del Medio Oriente, causando instabilità nella regione. È difficile prevedere l’effetto sui mercati azionari, ma potrebbero verificarsi tensioni sui prezzi del petrolio, il che potrebbe aumentare le pressioni inflazionistiche e influenzare le politiche monetarie restrittive.”
L’Italia come sta appoggiando Israele
Nel frattempo, Giorgia Meloni ha espresso il suo pieno sostegno a Israele in questa delicata situazione. Il Presidente del Consiglio ha avuto una conversazione telefonica con il Primo Ministro Benjamin Netanyahu, durante la quale Meloni ha ribadito il totale sostegno del governo italiano agli attacchi subiti da Israele e la vicinanza ai familiari delle vittime, agli ostaggi e ai feriti. Il governo italiano si impegna a collaborare con i partner internazionali per coordinare il sostegno necessario. In questo momento difficile, l’Italia si schiera al fianco del popolo israeliano.
Il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dichiarato: “Dobbiamo prepararci a momenti difficili di grande tensione. Abbiamo aumentato il livello di attenzione e non dobbiamo abbassare la guardia per proteggere tutti i possibili obiettivi. È una situazione complicata, e dobbiamo garantire la sicurezza dei cittadini di religione ebraica e delle sedi diplomatiche di Israele in Italia.”