La Cina vuole invadere il mercato europeo con le sue auto elettriche, panico tra le case produttrici

La Cina ha un notevole vantaggio sulla produzione di auto elettriche rispetto all’Europa. Scopriamo perché esiste questa disparità di costi e quali misure si stanno prendendo in merito.

 

Cina auto elettriche
Cina vuole il mercato europeo – Racegeneration.it

Normalmente quando si pensa a prodotti provenienti dalla Cina si associano queste due caratteristiche: scarsa qualità e costi di produzione bassi. L’industrializzazione di questo paese ha dimostrato spesso e volentieri che il loro mercato sta diventando sempre più competitivo anche in termini di qualità. Questo è il caso delle auto elettriche, che oltre ad essere di buona produzione hanno dei prezzi molto più vantaggiosi.

 

La Cina è più competitiva

 

industrie cina
industrie cina – racegeneration.it

 

I motivi per cui il Dragone è avvantaggiato sono diversi, chiaramente la manodopera è confermabile che sia a costi inferiori rispetto a quelli europei ma hanno un ulteriore aiuto che qui non c’è. Stiamo parlando del governo, infatti lì la legge consente dei sussidi alle case automobilistiche, con la conseguenza che i costi di produzione sono in buona parte coperti. Questo consente a tutti i produttori in loco di vendere i propri veicoli in tutto il mondo a prezzi convenienti.

 

Ora si stanno pagando le conseguenze, infatti la questione è finita sotto indagine anti-dumping per regolarizzare questa situazione in modo da favorire anche le case produttrici europee. In pratica La Commissione europea ha stabilito che a partire dal 2035 non sarà più possibile vendere auto a combustione. La decisione è stata dettata dai drastici cambiamenti climatici, l’idea è molto buona se non per il fatto che la Cina è leader al mondo della costruzione delle batterie, detiene quasi il monopolio.

 

La Germania a favore della Cina

 

auto elettrica cina
auto elettrica cina – racegeneratioin.it

 

Le misure tardive che intendono prendere per regolarizzare i prezzi tra concorrenti internazionali non piacciono a tutti gli europei. Infatti queste nuove leggi si applicheranno anche alle industrie che producono nel paese orientale. Uno di questi è la Volskwagen che solo nel 2022 ha prodotto quasi 3,2 milioni di veicoli in Cina, cioè il 38,5% del totale. Stiamo parlando in termini monetari di 300 miliardi dello scorso anno. Ecco perché per la Germania sono importanti i collegamenti con la Cina e le future normative potrebbero cambiare molte cose.

 

Francia e Italia contro la Cina

 

governo francese
governo francese – racegeneration.it

 

Per scoraggiare l’importanzione di auto elettriche nel nostro paese e in tutto il resto d’Europa, sia l’Italia che la Francia hanno fatto presente che le industrie cinesi utilizzano in massa centrali a carbone. Questo sfavorirebbe l’obbiettivo di rinnovare il pianeta con aria pulita per riequilibrare il clima. Ecco che questo espediente sia il capro espiatorio per sottolineare il processo contradditorio di salvaguardare l’ambiente. Di contro questo farebbe sì che la Germania perda quote di mercato. Tutto questo scenario che, si discosta continuamente dal giusto fine, aumenterebbe il rischio economico del nostro continente, che già sta affrontando molte difficoltà come l’approvvigionamento al gas russo.

 

UE contro Usa

Se pensavate che il problema si riducesse solo alla Cina e alla Russia, potete mettervi il cuore in pace, infatti la situazione è ancora più critica. Lo stesso problema si riscontra anche nei riguardi dell’America. Nell’agosto 2022  l’Inflation Reduction Act (IRA) varato dall’amministrazione Biden ha dato vita a generosi sussidi a favore di imprese e consumatori, con l’intento di rimpatriare quote di produzione strategiche. L’obbiettivo è quello di rendere gli Stati Uniti totalmente indipendenti dalla Cina. L’Europa ha chiesto di redigere la nuova normativa come non ostile.

 

Tutto questo sembrerebbe vantaggioso da un certo punto di vista se non per il fatto che questo stratagemma finirà per premiare i paesi con margini fiscali come la Germania, che possono permettersi di sussidiare le produzioni con miliardi, somme di cui sono in possesso. Ecco che tutto questo ha fatto sì che il paese tedesco sia corso ai ripari da eventuali danni in caso di leggi contro la Cina. Ha di conseguenza inviato 10 Miliardi al governo Usa per poter costruire due stabilimenti in Alta Sassonia.

 

La situazione sempre più divisiva tra Francia e Germania

 

governo tedesco
governo tedesco – racegeneration.it

Ci troviamo dunque in una situazione nettamente contrapposta, da un lato la Francia, che con il governo Macron, punta a ridurre sempre di più gli scambi con la Cina e il governo Meloni che si schiera dalla stessa parte. Dall’altra la Germania che punta sempre di più ad arricchirsi con scambi internazionali. Quale sarà l’esito di questa guerra di produttori di auto elettriche?

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