Con la nuova riforma fiscale stanno arrivando grosse novità per il pagamento del bollo e non solo. Possibilità di grandi sconti anche per l’IMU
Il governo Meloni sta apportando molti cambiamenti al bollo automobilistico La tassa automobilistica, che deve essere pagata dai proprietari di veicoli, sta per subire delle semplificazioni grazie a una riforma fiscale in fase di elaborazione. Questi cambiamenti sono contenuti nella bozza del decreto legislativo che mette in atto la riforma fiscale e promette di semplificare notevolmente il modo in cui il bollo auto è calcolato e pagato. Le novità però non riguardano solo la tassa automobilistica, si sta prendendo in considerazione la possibilità di applicare forti sconti anche sull’IMU (imposta municipale unica) e sulla TARI (tassa sui rifiuti).
Cosa cambia rispetto al passato?
La pozza del nuovo decreto legislativo, prevede numerose novità riguardanti vari aspetti fiscali. Queste novità colpiranno soprattutto i tributi regionali. Le riforme comprenderanno sconti fino a mille euro ed agevolazioni per chi deciderà di farsi scalare gli importi delle tasse inerenti l’IMU e la TARI direttamente dal conto corrente. In questo modo il governo proverà ad incentivare la collaborazione con il contribuente ed a incentivare l’adempimento spontaneo al versamento delle tasse.
Anche il bollo è una tassa regionale, perciò si attueranno delle modifiche riguardanti le attuali modalità di pagamento, il tempo che si ha a disposizione per pagare, e all’importo. Questa riforma se passerà entrerà in vigore il primo gennaio 2025. Vediamo in maniera più approfondita come verrà cambiato il pagamento del bollo.
Come cambierà il bollo?
Il punto più interessante del nuovo decreto legislativo, per noi automobilisti, riguarda l’abrogazione del “Regolamento recante modalità e termini di pagamento delle tasse automobilistiche”. Perciò oltre ad un probabile cambio di importo, nel nuovo decreto legge cambieranno anche i termini per il pagamento del bollo.
Il nuovo testo stabilisce che il bollo vada pagato ogni 12 mesi, a partire dal primo mese di immatricolazione del veicolo. Il bollo invece viene considerato scaduto dopo ultimo giorno del mese successivo all’immatricolazione.
Le scadenze successive sono invece fissate all’ultimo giorno del mese in cui il veicolo è stato immatricolato.
Nel caso in cui avvenga la cessazione del regime di esenzione, il versamento deve riguardare il periodo indicato a partire dal mese in cui è avvenuta la cessazione, al mese precedente a quello di prima immatricolazione. Le successive scadenze avvengono il mese successivo a quello in cui è avvenuta la cessazione dall’esenzione o sospensione d’imposta.
Altra importante novità riguarda la possibilità per le regioni di poter far pagare l’imposta quadrimestralmente a partire dal mese di immatricolazione della vettura.
Ulteriori novità riguarderanno i veicoli immatricolati dopo il 31 dicembre 2024.